| Tomas Filippo Bordignon
10 Nov 2020
by Tomas Filippo Bordignon

Trascorsi 20 anni dal suo arrivo a New York, l’ingegnere software presso Google Research Raimondas Kiveris aveva visto la città mutare in ogni suo minimo dettaglio: “era un posto completamente diverso, una città completamente diversa” affermava Kiveris.

Una domanda nacque spontanea: come poteva essere il suo quartiere prima del suo arrivo o addirittura prima che lui nascesse? Questa domanda lo portò a riflettere se ci fosse un modo per poter scoprire l’evoluzione della sua città, per poter (virtualmente) viaggiare nel tempo!

Sono trascorsi tre anni da questa sua domanda, e finalmente il viaggio nel tempo sta letteralmente prendendo forma attraverso una mappa open source che offre la possibilità di passeggiare fra le strada della città e vedere i mutamenti in atto. Controllando l’anno (dal 1800 al 2000) attraverso il cursore e una semplice barra, la mappa evolve rappresentando lo sviluppo delle maggiori città degli Stati Uniti. La vista può essere anche a volo d’uccello grazie alla quale si possono ammirare i modelli 3D degli edifici generarsi automaticamente a seconda di quale anno stiamo visualizzando. Una sorta di Google Street View a bassa risoluzione, che offre una panoramica temporale di una città. “Com’era” e “com’è”.

Google Street View a bassa risoluzione

Questa mappa è chiamata “” ed è il risultato della ricerca di Kiveris sull’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico. Utilizzando mappe storiche delle assicurazioni contro gli incendi, è stato possibile ottenere il risultato attuale, sebbene ancora in forma molto precoce ma abbastanza funzionale per osservare l’evoluzione urbanistica di una città.

Il progetto è open source così che pure gli altri appassionati possano contribuire con le proprie fonti storiche ad aumentare i dettagli della mappa arrivando addirittura ad integrare fotografie di edifici attraverso il “deep learning” per analizzare le immagini e migliorare i modelli 3D.

Quartiere di Chelsea - Manhattan

“Possiamo essenzialmente fare un'analisi semantica di quella facciata e capire che quest'area è una finestra, questa un cornicione, questa una scala, questa è una porta, ecc..” afferma Kiveris.

L’obiettivo della squadra di Kiveris è ottenere una rappresentazione realistica di interi quartieri così da poterli utilizzare in ambientazioni come videogiochi o persino film: “se non è possibile oggi, sarà possibile tra cinque anni”, dice.

Noi di Tinees siamo molto euforici per l’intuizione di Kiveris, anche se l’obiettivo dovrebbe essere la conservazione del patrimonio culturale e storico in ottica di fruizione universale, sì perché per noi di Tinees “la Storia è di tutti”!