I dati parlano chiaro, e sono quelli del NEMO che ha avviato un’indagine sull’impatto della pandemia nei musei europei. Il calo è visibile. Il primo posto è dovuto proprio al calo del turismo globale (73%), in seconda posizione l’interruzione dei programmi scolastici (64%) e al terzo troviamo l’interruzione di programmi di sensibilizzazione (50%). Tutto questo si traduce in un calo della biglietteria, delle attività commerciali, dei donatori e degli sponsor.
Ma non è tutto perso. Difatti, il 75% dei musei ha dichiarato di aver incrementato le attività sui social media esistenti o di averne avviati di nuovi, mentre il 53% ha iniziato a creare contenuti video.
Un campione di questa nuova fruizione dei musei sono proprio gli Uffizi. Al motto “Forza scuole – Arrivano gli Uffizi”, il museo ha deciso di lanciare un servizio totalmente digitale per usufruire dei grandi classici scelti tra i capolavori delle Gallerie Uffizi, potenziando la DAD (didattica a distanza). Tutto questo viene fatto girare all’interno di Google Meet, offrendo gratuitamente il servizio agli istituti primari e secondari. Per richiedere il servizio basta scrivere a [email protected], indicando i dati completi della scuola e della classe, oltre a nome, cognome, recapito telefonico ed e-mail dell’insegnante referente.
I format delle Gallerie Uffizi
Lo scrigno del principe (scuola primaria): si tratta di una panoramica sulla famiglia Medici (luoghi e personaggi) oltre ad un’introduzione ai comportamenti da tenere all’interno del museo.
La reggia delle meraviglie (scuola primaria): è la storia di Palazzo Pitti, delle collezioni e delle tre famiglie regnanti dal Cinquecento al Novecento.
Il Rinascimento nei capolavori degli Uffizi (scuola secondaria): un viaggio alla scoperta dei capolavori ospitati all’interno degli Uffizi.
Secondo il rapporto Unesco di maggio 2020, il 90% dei musei ha chiuso i battenti con una perdita del 10% che non aprirà mai più. Con questi dati, l’attività sul digitale diventa necessaria e imperativa. Gli Uffizi rappresentano, in questa strategia, un’avanguardia digitale. Ma per tutti gli altri? Poniamoci delle domande prima di rispondere: esistono professionalità preparate per avviare una trasformazione digitale? Che impatto dovremmo aspettarci da questa trasformazione?
Probabilmente, un modo per rispondere a queste domande è attraverso la sperimentazione. La frequentazione di musei meno conosciuti, meno affollati, potrebbe consentire questa sperimentazione finalizzata alla fruizione culturale attraverso nuove forme digitali. Dovremmo iniziare a incentivare la fruizione online di musei più piccoli e diffusi sul territorio.
Il progetto Tinees di Fifty Deg vuole promuovere questo tipo di trasformazione attraverso la valorizzazione e scoperta di quei piccoli tesori presenti in tutta Italia: piccoli musei, piccoli borghi, piccoli pezzi di vita, di storia per troppo tempo rimasti all’ombra dei grandi nomi.